Le origini di Drezzo
Sebbene manchino testimonianze dirette dell’antica origine di questo paese in tempi preistorici, nel territorio circostante sono state rinvenute tracce dell’antica civiltà palafitticola, mentre numerosi toponimi e suffissi della zona sarebbero, inoltre, riconducibili alla presenza delle popolazioni liguri. Il più antico documento riguardante il paese di Drezzo risale al 739 d.C. ed è conservato all’Archivio di Stato di Milano; si tratta di un atto notarile in cui si citano un certo Hadalperto de Drezzi ed un Lupus de Drizzi.
Nella famosa guerra decennale fra Como e Milano (1118-1127) Drezzo si schierò dalla parte di Milano; le gesta di questa battaglia sono raccontate, in un poema epico scritto da un poeta denominato l’Anonimo Cumano che ci descrive Drezzo come “difeso da torri alte e gemelle, là sul fronte” e “difeso da rupi e fossati, aspro è il paese, da tutte le parti è ben protetto”. Per questo, il borgo fu attaccato dai comensi che misero a ferro e fuoco un castello, caratterizzato da due torri gemelle al di sopra di un aspro colle. Di questo castrum non vi è a tutt’oggi alcuna traccia; c’è chi ritiene che al suo posto sia sorta la villa Franchi e chi sostiene che il toponimo la Rocca, località del paese, derivi il suo nome da tale struttura.
Nel Seicento il paese appare come un centro agricolo formato da quattro cascine, Cassina al monte (detta anche Cassina Rodiani e Ronco di sopra), Madonna S. Chiesa di sopra, Prevella, Rocca di sotto, e cinque mulini, Molinell, Peverell, Galett, Zeppett, Faustin. Drezzo fu feudo dei Raimondi che vi traevano il censo del sale, delle carni e del vino. Altre nobili famiglie che furono proprietarie qui furono gli Odescalchi, i Franchi e i Rusca. I prodotti del paese erano cereali, castagne e foglie di gelso.
Come nei paesi limitrofi era rinomato il vino tanto che Cesare Cantù raccontava nell’Ottocento: “Ad altri paesi di questo distretto può salirsi per la deliziosa via che staccasi da Como al ponte Molinello; e fra poggi popolati di villette e ombrose selve arrivasi a Cavallasca… Qui intorno possono visitarsi Parè, Drezzo, Casanova, Rodero, Caversaccio, Ronago, dai buoni vini bianchi”. Purtroppo dagli anni Trenta del secolo scorso queste colture vengono abbandonate.
Nel 1597 il paese contava 178 abitanti; dai registri parrocchiali sappiamo che dal 1702 al 1840 il paese cresce passando da 228 a 450 abitanti. Sotto Napoleone fu approvato l’accorpamento tra i comuni di Parè, Drezzo e Montano, che furono aggregati a Gironico. I quattro comuni restarono uniti sino al 1816, quando Drezzo, come pure Parè e Montano, riacquistò la sua autonomia. Il primo censimento del Regno d’Italia nel 1861 ci dice che i drezzesi erano 476. Nel 1928, durante il fascismo, Drezzo fu unito a Parè e Cavallasca, formando così un unico comune, al quale venne dato il nome di Lieto Colle.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1956, il comune di Lieto Colle venne diviso nei tre comuni che lo formavano e Drezzo riacquistò così la sua autonomia, che ancora oggi possiede. L’ultimo censimento (1921) prima della fusione dei tre comuni aveva indicato per Drezzo 728 abitanti; il primo dopo lo scioglimento di Lieto Colle, quello del 1961, ne aveva contati 772.